LOUVRE: GLI APPARTAMENTI DI NAPOLEONE III

Il Louvre non è soltanto la Gioconda. The Italian Eye propone una visita agli Appartamenti di Napoleone III per rivivere i fasti di quell’età dimenticata

Museo del Louvre, Parigi
Il Louvre, a Parigi, è oggi il museo più grande del mondo. Sia per ettari (si, ettari, ben 19!) calpestabili del percorso espositivo. Sia per numero di opere in possesso del museo. Nel 1793, dopo la decapitazione di Maria Antonietta e la proclamazione della I repubblica, il Palazzo del Louvre apre le porte come museo del popolo francese. Ma già all’epoca il complesso di palazzi e costruzioni che oggi formano il Museo del Louvre aveva alle spalle una lunghissima storia.

Palazzo delle Tuileries
IL COMPLESSO DEL LOUVRE
Tutti, o quasi, i re di Francia misero mano al complesso del Louvre. Aggiungendo e demolendo edifici e cambiandone ripetutamente destinazione d’uso. Da Filippo II Augusto che 1223 costruì una piccola fortezza sulle rive della Senna. A Caterina ‘de Medici che per prima, costruendo il castello de Le Tuileries (distrutto poi nel 1871 dalla furia rivoluzionaria), fece del Louvre una residenza reale. A Luigi XIV che risiedette qua durante la costruzione di Versailles. Fino ad arrivare alla massima estensione del Palazzo sotto l’impero di Napoleone III: quando il complesso prese il nome di Cité Impériale.

Soffitto di un salone decorato in stile Napoleone III
Ed è proprio a Napoleone III che si deve l’attuale aspetto del Louvre. Infatti, sotto il suo governo, gli architetti Louis Visconti e Hector-Martin Lefuel diedero armonia, continuità e simmetria ai vari palazzi del complesso. Molti infatti non erano collegati tra di loro. O, peggio, erano stati parzialmente distrutti da varie insurrezioni popolari.

Il Cortile centrale del Louvre visto dall’ala costruita da Napoleone III
IL GRANDE PROGETTO DI NAPOLEONE III
Napoleone III realizzo così il Grand Dessein (‘grande progetto’), già concepito nel ‘500 da Enrico IV, ma mai realizzato. Ossia il collegamento dei padiglioni est del ‘vecchio Louvre’, nucleo originale del complesso, con il Palazzo delle Tulieries, ad Ovest, che venne poi eletto a Palazzo Imperiale. Costruì così una serie di edifici sul lato nord, destinati a contenere le sale di stato. E la decorazione di questi edifici rappresenta il manifesto dell’opulento stile denominato proprio Napoleone III.

Uno dei saloni decorati in stile Napoleone III
LE SALE DELL’ALA NORD
La sconfitta di Sedan, nel 1871, mise una pietra definitiva sulla monarchia francese ed avviò il periodo della II repubblica. L’ira della folla si riversò però proprio sul Palazzo delle Tuileries che venne incendiato e successivamente demolito. Perciò le sale rimaste nell’ala nord sono l’unico esempio decorativo rimasto al Louvre del periodo Napoleone III. E dal sovrano prendono il loro nome.

L’ingresso agli Appartamenti di Napoleone III al Louvre
Queste stanze di rappresentanza, pur se denominate Appartamenti di Napoleone III, che in realtà viveva con la moglie Eugenia alle Touileries, erano in realtà utilizzate da Achille Fould, Ministro di Stato, che ne curò personalmente le decorazioni in stile Luigi XV.

Salone di rappresentanza degli appartamenti di Napoleon III

Il soffitto del Salone di rappresentanza dipinto da Charles-Raphael Marechal
LE SALE
Gli Appartamenti di Napoleone III si aprono nell’enorme salone di rappresentanza che racchiude in se tutta l’opulenza del periodo: oro, damaschi rossi, sete e bronzi si uniscono nelle decorazioni, nei mobili e negli oggetti carichi all’inverosimile ma nell’insieme estremamente armonici. Il soffitto di questo salone celebra poi l’unione definitiva del palazzo del Louvre e di quello delle Tuileries nel monumentale dipinto di Charles-Raphael Marechal.

La Sala da Pranzo di rappresentanza

Particolare dei decori Napoleone III della sala da pranzo
La sala da pranzo di rappresentanza è ancora un ulteriore esempio di grandeur decorativa, sia per dimensioni che per ricchezza. Il soffitto, decorato con scene esotiche, è stato dipinto da Eugéne Appert. Mobili scuri, impiallacciati con decori bronzei à la Boulle, candelieri con centinaia di luci ed un tavolo per oltre 50 commensali.

La Sala da pranzo piccola negli appartamenti di Napoleone III
A questi monumentali saloni si affiancano, sempre negli appartamenti di Napoleone III, altre stanze legate ad una vita più quotidiana. Stanze che nonostante ciò hanno una decorazione sempre così carica e ricca da render ancor più chiaro al visitatore quanto il fasto e l’opulenza fosse una costante di quell’epoca. Un’epoca caratterizzata da uno stile unico e ben riconoscibile. Per riutilizzare la risposta che Charles Garnier diede all’Imperatrice Eugenia, curiosa di sapere in che stile avrebbe costruito l’omonima Opéra parigina : ‘Stile Napolene III, Madame’
Testo di Federico Sigali